USTICA

Il 
Villaggio 
Preistorico

La piccola Isola di Ustica al largo della costa palermitana conserva uno dei più importanti complessi di età preistorica della Sicilia. Si tratta del villaggio dei Faraglioni che si estende in Contrada Tramontana (versante settentrionale dell’isola), su un’ampia cuspide affacciata sul mare, dove si staglia solitario il faraglione del Colombaro, che all’epoca era congiunto alla terraferma e faceva parte dello stesso insediamento, come   documenta la fila di capanne semicrollate e pendenti sulla falesia. Il villaggio preistorico è un esempio significativo e completo di abitato della Media Età del Bronzo, con un impianto quasi intatto che insiste su un’area di circa 7000 mq,  naturalmente difeso a oriente dall’alta scogliera, mentre sugli altri tre lati era chiuso e protetto da una possente fortificazione ad andamento curvilineo, intervallata da contrafforti semicircolari. L’organizzazione dello spazio denota l’esistenza di impianto preordinato, caratterizzato da una strada rettilinea ai lati della quale si dispongono una serie di capanne ovoidali inglobate in recinti o cortili a pianta rettangolare. Gli abitanti del villaggio erano dediti alla pastorizia, all’agricoltura e alla pesca. All’improvviso, per un fatto traumatico, la vita della comunità s’interruppe e gli scavi hanno restituito i resti di capanne con arredi e suppellettili abbandonati nella loro posizione d’uso, come quando si fugge senza avere il tempo di portar via nulla.  Un disastro naturale, una deportazione di massa, una crisi ambientale che rese impossibile la sopravvivenza?  Ancora al loro posto si ritrovano macine di pietra lavica, mortai, pestelli e macinelli per la molitura dei cereali; piastre circolari, per la cottura dei cibi; alari  per il sostegno delle pignatte, tazze attingitoio, ciotole, scodelle, brocche per il consumo, per la conservazione dei liquidi e degli alimenti e grandi orci  per la raccolta dell’acqua piovana, che era l’unica fonte di approvvigionamento idrico del villaggio. Per squarciare il velo sul grande mistero che ancora oggi avvolge la fine di quello che è stato definito uno degli insediamenti dell’Età del Bronzo meglio conservati nel Mediterraneo, sono state riprese le indagini nell’estate del 2022 sotto la guida attenta della direzione del Parco.

PHOTOGALLERY 
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